Kolossus - K

R  E  V  I  E  W
    Kolossus
    K

    Year: 2021
    Genre: Black Metal
    Label: 
    My Kingdom Music
    Country: Italy
    Line Up:
    Albrecht - vocals
    Helliminator - guitars / bass / clean vocals
    Tomas Myklebust - drums
    Cover artwork by Giancarlo Gelormini(Bylec-tum productions)


    I Kolossus nascono nel 2014 e, dopo i primi anni di assestamento, nel 2019, grazie all’etichetta MASD records, pubblicano uno split album con la band genovese Manon, un'anteprima del vero e proprio esordio discografico che si realizza nel 2020 sotto Satanath records con “The Line of the border”; la release permette alla band di farsi conoscere nella scena underground Black Metal nazionale ed estera. Nel 2021 il ritorno discografico grazie alla My Kingdom Music di Francesco Palumbo. “K” è veramente un buon album, ottima la produzione e altrettanto il livello tecnico di ogni musicista. Con “The Dust” ci si introduce in una oscura atmosfera evocativa, espressa appieno dalla chitarra acustica; “By the Light to the Dark” travolge con un sound di chitarra che ricorda gli svedesi Dark Funeral del periodo di “The Secrets of the Black Arts”, tuttavia il brano si caratterizza per le voci pulite che donano pathos, nonostante qualche leggera imperfezione nell'intonazione. “Heartless Horned kings” è il brano maggiormente strutturato, nel quale le voci pulite, abbinate ad uno screaming graffiante, elevano la composizione a colonna sonora di un viaggio attraverso lande desolate; Di “The Last of the Titans”, utilizzato per la presentazione dell’album, occorre citare il lyric video che sottolinea la grande devozione, esternata nel songwriting dell’intero album, alle grandi bands nordiche (Gorgoroth e Mayhem su tutte). “Throne of wood and Fire” è un viaggio notturno nei meandri più celati della nostra mente, riffing di chitarra glaciale e ben articolato si alterna a cavalcate in stile Dissection che sprigionano un'immane potenza! “Outsider”, secondo singolo dell’album di cui si può visionare il videoclip se non si è aracnofobici, è possente, con un suono che anche in questo caso paga pegno ai Mayhem; chitarre dirette e taglienti in “T.A.A.” riportano a livelli alti la tensione emotiva. Ottimo il drumming di Thomas Myklebust, ben suonato e preciso; tutto l’album è corredato di arrangiamenti dissonanti come ad esempio l’arpeggio distorto delle chitarre; in “The Mouth” molto belle le chitarre acustiche presenti nella parte iniziale, a conferma del giudizio positivo sull’operato di Helliminator. Rimandi inevitabili a Satyricon dei primi lavori in studio, ad Ulver e Storm che riecheggiano nella parte malinconica centrale, ed un sottofondo narrativo che sprigiona tutta la sua espressività, conducono al termine di questo piacevole ascolto.


    Fulvio J.K.