Deathcvlt - Deathcvlt

R  E  V  I  E  W
    Deathcvlt
    Deathcvlt

    Year: 2021
    Genre: Black Death Metal
    Label: 
    My Kingdom Music
    Country: Italy
    Line Up:
    XeS - vocals
    Ulag - guitars / bass 
    Bestia - drums
    Cover artwork by Riv

    Il 2021 offre, tra le tante uscite nel metal estremo, questo omonimo album dei Deathcvlt in uscita per My Kingdom Music, la release è disponibile unicamente in vinile e in digitale; quest'ultima è una scelta piuttosto discutibile, molti prediligono ancora il più classico CD. Il trio italico è dedito ad un Black Death Metal di chiaro stampo svedese ed in formazione si ritrovano musicisti già conosciuti sulla scena, quali Xes e Bestia degli Infernal Angels e Ulag degli Osselition. Non si ha di fronte un gruppo alle prime armi, infatti spicca, sin dalle prime note, la capacità compositiva nella stesura dei brani, strutturati su di un costante alternarsi di parti più veloci ed altre più cadenzate che mantengono alto l'interesse nell'ascoltatore. I forsennati riffs Death Metal di Ulag sono la colonna portante dei brani, sorretti dall'ottimo lavoro di batteria, nel quale il Bestia enfatizza le ritmiche con accenti nei tempi blast beats; il rimando è ai mostri sacri nordeuropei di più di un ventennio fa, ma non è l'unico elemento di riferimento, sono presenti anche spunti che richiamano il Doom Death melodico anni '90. Il tutto va a fondersi in modo convincente con il resto delle sonorità, donando un alone mistico ed evocativo: il sound è curato, cupo e massiccio, in linea con le produzioni più moderne; le chitarre dirette e corpose sia quando lavorano su palm muting, sia a corde aperte, il basso è un po' ovattato e poco distinguibile, tuttavia è rilevante nel colmare le frequenze medie. I suoni di batteria non sono artefatti e restano piuttosto naturali, infine, il growl grave di Xes adeguato al genere. Da menzionare "Santa Muerte", brano più vario dell'album e "Eternal Darkness", con il suo riff iniziale travolgente e le sue ritmiche che invogliano all' headbagging, e ancora "Dust Of Sacral Souls" che riesce ad essere melodica e distruttiva al contempo. Complessivamente un buon album, consigliato soprattutto ai fans delle sonorità Black Death Metal di fine anni '90 inizio 2000, ma più in generale anche a chi apprezza un disco ortodosso, ben suonato e ben registrato, nulla di nuovo o sperimentale insomma, ma esperienza e dedizione portano a risultati significativi.

    Andrea B.