R E V I E W
Necrogenesis: Chants from the Grave
I veterani Black Flame pubblicano il loro nuovo album sotto la label italiana Dusktone. Che dire? Come al solito non sbagliano un colpo, anzi questa volta si superano e creano praticamente il loro disco perfetto!
La band, non certo esordiente, sa esattamente dove andare a colpire per lasciare il segno e seppur rimanendo fedele alle sonorità che tanto l’hanno fatta apprezzare nel sottobosco più intransigente della scena musicale, confeziona un ennesimo concentrato di malvagità sonora di altissimo livello!
Incipit dell’opera, la title track, è una discesa vorticosa nelle profondità di una cripta, sede di svolgimento dell'intero rituale occulto; un sinistro riff di chitarra suona come una litania in un crescendo disturbante, le voci e le campane in sottofondo non fanno che accrescere il senso di angoscia e danno il via all’attacco sonoro, pronto a travolgere l’inconsapevole ascoltatore!
M:A Fog, batterista possente ma non predominante, picchia durissimo sulle pelli, esaltando l’ottimo lavoro delle chitarre, tipicamente black metal sul tremolo picking ma anche death-metal quando si lanciano in feroci bordate di accordi annichilenti e palm muting.
Decisamente apprezzabile anche il lavoro svolto dal basso di Silent, che pur senza virtuosismi, con il suo pulsare metallico, contribuisce a rendere corposo il sound di ogni brano .
Tecnicamente preparati, i musicisti presentano uno dopo l’altro i capitoli di questo "Necrogenesis", ergendosi al ruolo di oscure guide nel buio di una catacomba.
Protagonista assoluto di tutta questa Opera diabolica è il cantato del Cardinale, ispirato, comunicativo, tremendamente maligno e in grado di esaltare le atmosfere plumbee presenti in ognuno degli otto brani che la compongono.
Il livello del songwriting, la cura degli arrangiamenti e la piena consapevolezza delle proprie potenzialità rendono "Necrogenesis" una rara stella che brilla nell’affollata scena black metal; disco da avere tassativamente nella propria collezione al pari dei grandi classici del genere!
Andrea B.
Year: 2019
Genre: Black Death Metal
Label: Dusktone
Label: Dusktone
Country: Italy
Line Up:
Cardinale Italo Martire - vocals / guitars
Tiorad - guitars
Silent - bass
M:A Fog - drums
Cover artwork by Tiorad Design
La band, non certo esordiente, sa esattamente dove andare a colpire per lasciare il segno e seppur rimanendo fedele alle sonorità che tanto l’hanno fatta apprezzare nel sottobosco più intransigente della scena musicale, confeziona un ennesimo concentrato di malvagità sonora di altissimo livello!
Incipit dell’opera, la title track, è una discesa vorticosa nelle profondità di una cripta, sede di svolgimento dell'intero rituale occulto; un sinistro riff di chitarra suona come una litania in un crescendo disturbante, le voci e le campane in sottofondo non fanno che accrescere il senso di angoscia e danno il via all’attacco sonoro, pronto a travolgere l’inconsapevole ascoltatore!
M:A Fog, batterista possente ma non predominante, picchia durissimo sulle pelli, esaltando l’ottimo lavoro delle chitarre, tipicamente black metal sul tremolo picking ma anche death-metal quando si lanciano in feroci bordate di accordi annichilenti e palm muting.
Decisamente apprezzabile anche il lavoro svolto dal basso di Silent, che pur senza virtuosismi, con il suo pulsare metallico, contribuisce a rendere corposo il sound di ogni brano .
Tecnicamente preparati, i musicisti presentano uno dopo l’altro i capitoli di questo "Necrogenesis", ergendosi al ruolo di oscure guide nel buio di una catacomba.
Protagonista assoluto di tutta questa Opera diabolica è il cantato del Cardinale, ispirato, comunicativo, tremendamente maligno e in grado di esaltare le atmosfere plumbee presenti in ognuno degli otto brani che la compongono.
Il livello del songwriting, la cura degli arrangiamenti e la piena consapevolezza delle proprie potenzialità rendono "Necrogenesis" una rara stella che brilla nell’affollata scena black metal; disco da avere tassativamente nella propria collezione al pari dei grandi classici del genere!
Andrea B.