Genre: Black Metal
Label: Hidden Marly Production
Line Up:
Il terzo lavoro in studio della storica band italiana alza ulteriormente l'asticella rispetto ai già ottimi precedenti due album, in questa release velocità, atmosfera e incredibile tecnica esecutiva si fondono per creare un capolavoro di poco più di mezz'ora di Black Metal dai forti richiami svedesi, ma con un'indubbia impronta personale e moderna maturata nel tempo. La produttività ridotta in termini di uscite, consente alla band di dare alle stampe esclusivamente album di elevata qualità, i sette anni di attesa dal precedente "Proclama" lo confermano. A livello di songwriting lascia sbalorditi la capactà di comporre rendendo imprevedibile lo sviluppo dei brani, un susseguirsi di riff taglienti che attingono, in parte, anche da un Death Metal tecnico, sono alla base delle composizioni e passano repentinamente da palm muting nervosissimi ad aperture più atmosferiche; il drumming impetuoso e chirurgico varia costantemente a seconda delle ritmiche delle chitarre rendendo dinamico il progredire dei brani. Spetta al basso, piuttosto articolato, ed alle tastiere arricchire una base altrimenti asciutta. In quest'occasione il lavoro dei Synths è magistrale, benché siano molto presenti, non risultano invasivi, bensì fondamentali nel sound della band. Lo screaming grave di Katharos aggiunge, se ancora non bastasse, una dose extra di cattiveria, rendendo i brani veri inni di guerra. La produzione di "Insight" è pregevole, al pari dei lavori usciti nei più rinomati studi nord Europei, tutto è ben distiguibile e lascia godere a pieno della notevole bravura di tutti i musicisti, ma al contempo crea un impenetrabile muro sonoro ben amalgamato che farà venire la pelle d'oca! "Century's Agony" apre le danze, devastante e melodica con cambi di riff spiazzanti; "Defeat of Mankind" parte ariosa, ma dopo poco si viene travolti dalla furia cieca; "Never Unchained" con chitarre aperte in stile svedese ed i caratterizzanti fraseggi di tastiera, precede la più diretta "Bleed for your God" che, con un incessante enfasi, accompagna alla title track, un intermezzo ambient che lascia tregua per qualche secondo prima di riprendere con "You ain't Worth Anything", chitarre aperte e batteria si mescolano sul finale ad un assolo dal sapore malinconico; segue "Empty Souls" con richiami Thrash/Death; ricalca questa strada anche la successiva "Dissolution", chiude,infine,"Almightness" un riffing moderno originali inserti di Synths. Un album fondamentale con il quale gli Adversam hanno lasciato il segno nella storia del Black Metal italiano e non, elevando gli standard a livello dei blasonati nomi di gruppi nordici capostipiti del genere, un lavoro che raggiunge vette qualitative inarrivabili da avere tassativamente nella propria collezione! Andrea B.