Acid UFO Death Cult - ח​ש​ֶ​ׁ​ך​ְ

R  E  V  I  E  W
    Acid UFO Death Cult
    ח​ש​ֶ​ׁ​ך​ְ

    Year: 2022
    Genre:
    Experimental Black Metal
    Label: Independent
    Country: Italy
    Line Up:
    Ai:  guitars / drums programming /synths
    Ω.: bass / vocals
    Cover artwork by Ali


    Secondo lavoro per Acid UFO Death Cult; quest'ultimo, a detta del fondatore Ali, si discosta stilisticamente dal precedente "Oblivion", vertendo intenzionalmente su un Black Metal primitivo e freddo coadiuvato nell'intento  dalla scelta del drum programming.

    La commistione di stili tra Black Metal grezzo ed Ambient, presente anche in altri progetti di Ali, sorregge l'intero mini album, tuttavia questa scelta può risultare limitante per il potenziale del progetto.

    Ogni traccia è costruita fondamentalmente su uno o due riffs di chitarra, la ripetitività degli stessi, protratta per la durata di un intero brano, appiattisce l'ascolto. 

    L'album si apre con "Full Moon (intro)"  un'introduzione molto oscura in cui tutti gli strumenti, allineati sulla medesima linea melodica, sono accompagnati da un drum programming che rievoca un tamburo sciamanico e dalla voce. 

    Si passa poi a "Depressive Summer", con un inizio ambient che riporta lontanamente a certe impressioni di HIidskjalf, tuttavia proseguendo risulta difficile sostenere il brano nel quale si ripetono,per oltre quattro minuti, due soli riffs. 

     "Sun Outside, Chills Inside Me" si apre con un  arpeggio semplice e prosegue con un unico riff di chitarra per il resto della durata senza l'aggiunta dei synths. 

    In "Aesthetic of Decadence" si ritrova nuovamente un arpeggio iniziale immediatamente seguito da una buona linea melodica di chitarra, ma anche qui la scelta è di non aggiungere i synths; si tratta del brano maggiormente articolato dell'intero lavoro, data anche la durata di 14 minuti. Ancora una volta però, si fatica a mantenere una certa attenzione fino alla fine. 

    "Ruins" chiude l'album: Il primo riff ricorda molto "Satanic Blood" dei Von per spostarsi poi su un fraseggio ben costruito. Da qui il brano si apre alla melodia per pochissimi secondi per poi culminare in un passaggio dai toni allegri. 

    A parte il riff finale, questo è forse il brano più convincente dell'intero Ep.

    Pur rispettando le scelte stilistiche di chi ha composto, l'ascoltatore potrebbe ravvisare la necessità di una maggiore cura nella costruzione e strutturazione dei brani.


    Angelo E.