à Répit - I canti della Veglia

R  E  V  I  E  W
    à Répit
    I Canti della Veglia

    Year: 2021
    Genre: Black Metal
    Label: 
    Naturmacht Production
    Country: Italy
    Line Up:
    Gypaetus - guitars / bass
    Skarn – vocals / guitars / drums / synths
    Cover artwork by Gypaetus


    Il secondo full lenght degli “à Répit” è prodotto dall’etichetta Finlandese Naturmacht Productions nel 2021, a distanza di circa quattro anni dal loro esordio “Magna Leggenda” e due dallo split “Teschi-Ossa-Morte”. "I Canti della Veglia" è una release solida e convincente dal punto di vista compositivo, ma ancor più da quello concettuale, punto forte dell’album. Proprio in quest'ultimo proposito il duo, composto da Gypaetus e Skarn, ha concentrato maggiormente i propri sforzi, per dare forma ad un concept profondo ed elaborato, nel quale l’ascoltatore è piacevolmente coinvolto sin dalle prime tracce, incuriosito ed assolutamente motivato nel conoscere meglio l'inquietante messaggio celato. L'album si sviluppa tra musica e testi, tutti in lingua italiana, raccontando di antiche leggende alpine, del lato oscuro della natura, di demoni pagani e di tutto ciò che si insinua strisciando tra tenebre e uomo, avvantaggiandosi di una sonorità complessivamente fredda e tagliente, non particolarmente apprezzabile dal punto di vista tecnico, ma adatta al carattere di un progetto che i musicisti riescono abilmente ad elaborare. Entrambi i membri di “à Répit” provengono da band come Nefarium ed Entirety e la loro solida e longeva esperienza, benché non spicchi particolarmente negli 11 brani proposti, piuttosto semplici a livello tecnico, ha comunque dato vita ad una registrazione varia e curata anche nel gestire e bilanciare samples e suoni suggestivi come nel brano “Amnios”. Il sound complessivo presenta alcune carenze: nelle parti in cui non intervengono synths, strumentazione acustica o voci pulite, più semplici da elaborare in fase di produzione, la batteria sembra avere poco impatto ed è quasi sovrastata dalle eccessive frequenze medie delle chitarre, a tratti fastidiose, decisamente meglio invece basso e voce. “I Canti della Veglia” resta, tuttavia, un lavoro estremamente interessante, capace, in soli 50 minuti, di offrire sfumature stilistiche che passano dal Black Metal più old school di “La Roccia di Jean Grat” al Folk ,fino a sfiorare lo Stoner nella traccia “Masnada”, il tutto mantenendo coerenza ed intensità, atte a concretizzare un'esperienza incredibilmente suggestiva. CrFX