R E V I E W
Woods
Year: 2019
Secondo e, purtroppo, ultimo full-lenght della band Trentina non più attiva dal 2014, questo "Woods" è un lavoro Black Metal no compromises, un album legato indissolubilmente alle origini più pure del genere, non contaminato da influenze estranee al filone, insomma, l'ascolto ideale per i più devoti alla Nera Fiamma!
I nostri mettono sul piatto sette brani per una mezz'ora di musica, chitarre dal suono glaciale, rigorosamente sempre e solo in tremolo picking, si prodigano in riffs ispirati e melodici riproposti diverse volte nel singolo brano, una soluzione quest’ultima che, seppur fedele alla linea del genere, appiattisce un po' l'irruenza delle composizioni... fortunatamente, la sezione ritmica batteria/basso movimenta il tutto con passaggi che vanno a spezzare la linearità del riffing, caratterizzando e
rendendo più fluidi i brani. Elemento essenziale di questo lavoro è lo screaming acuto e graffiante del vocalist che occasionalmente scende in un growl più cavernoso, sprigionando una buona dose di cattiveria.
La produzione è di buon livello, contrariamente a quanto ci si possa aspettare da una release "self produced", i suoni sono ben definiti, gli strumenti distinguibili e al contempo amalgamati nel tipico sound Black Metal freddo che ci trasporta con la mente in un bosco innevato durante una tormenta.
Tirando le somme, si tratta di un album discreto, rientra stilisticamente nei canoni seppur risulti un po' penalizzato dal songwriting eccessivamente omogeneo; non emergono, infatti, aspetti distintivi neppure tra i diversi brani, tuttavia, in poco più' di trenta minuti, i Sytry ci portano indietro nel tempo a quando il Black Metal era un grido di rabbia sovversiva trasposto in musica senza fronzoli, diretta ed aggressiva.
Andrea B.
Genre: Black Metal
Label: Idependent
Label: Idependent
Country: Italy
Line Up:
Line Up:
Der Antikrist Seelen Mord - vocals
Lord Sereg - guitars
Urizen - bass
Lord Blastphemer - drums
Cover artwork by Sytry
I nostri mettono sul piatto sette brani per una mezz'ora di musica, chitarre dal suono glaciale, rigorosamente sempre e solo in tremolo picking, si prodigano in riffs ispirati e melodici riproposti diverse volte nel singolo brano, una soluzione quest’ultima che, seppur fedele alla linea del genere, appiattisce un po' l'irruenza delle composizioni... fortunatamente, la sezione ritmica batteria/basso movimenta il tutto con passaggi che vanno a spezzare la linearità del riffing, caratterizzando e
rendendo più fluidi i brani. Elemento essenziale di questo lavoro è lo screaming acuto e graffiante del vocalist che occasionalmente scende in un growl più cavernoso, sprigionando una buona dose di cattiveria.
La produzione è di buon livello, contrariamente a quanto ci si possa aspettare da una release "self produced", i suoni sono ben definiti, gli strumenti distinguibili e al contempo amalgamati nel tipico sound Black Metal freddo che ci trasporta con la mente in un bosco innevato durante una tormenta.
Tirando le somme, si tratta di un album discreto, rientra stilisticamente nei canoni seppur risulti un po' penalizzato dal songwriting eccessivamente omogeneo; non emergono, infatti, aspetti distintivi neppure tra i diversi brani, tuttavia, in poco più' di trenta minuti, i Sytry ci portano indietro nel tempo a quando il Black Metal era un grido di rabbia sovversiva trasposto in musica senza fronzoli, diretta ed aggressiva.
Andrea B.