Genre: Black Metal
Label: Krasta Records
Line Up:

Preachers of Heresy: già il nome sussurra un'aura sinistra, preparandoci all'immersione nella proposta di questa band, protagonista della nostra recensione.
Il loro debut album ci trascina in un autentico viaggio infernale tra le maestose Alpi Svizzere. Non a caso, il titolo è un tributo a Paimon, una delle figure più enigmatiche e affascinanti del pantheon infernale, e le tematiche si radicano visceralmente nelle oscure origini del genere. Il loro stile è un Black Metal di inconfondibile stampo svedese, arricchito da sontuose armonie sinfoniche. È una furia sonora che convive con melodie ricercate, creando un equilibrio quasi alchemico tra la crudezza del sound e la pulizia della produzione, il tutto suggellato da un'esecuzione di notevole precisione.
La voce, dal timbro potente e una struttura impeccabile, non concede respiro. Già la prima traccia si svela come una vera e propria evocazione, aprendo le porte di questo percorso tanto oscuro quanto brillante. In "The Forked Flame", i passaggi sinfonici splendono come gemme preziose, incastonate nel diadema dello stesso Paimon.
Le chitarre intessono fraseggi distintivi che permeano l'intera opera, ne è un chiaro esempio "Penitent One", dove si fondono in armonia con le sinfonie dei synths. Il drumming è un assalto di velocità e precisione, con una composizione che amplifica ogni sfumatura dei brani.
L'album si dispiega con una tale coerenza che è difficile isolare specifici punti di forza o debolezza: la sua qualità procede ininterrotta dalla prima all'ultima nota. Questa band, formata da membri degli Adversam e Forsaken Legion, dimostra un tale mordente e ispirazione che ci si aspetta ancora molto da loro. Un ascolto caldamente raccomandato a tutti gli amanti delle sonorità più profonde e autentiche di questo vasto "sottobosco" musicale.
Dario "l'Omega il Rakshasa" Checchi