R E V I E W
The Gospel
Year: 2018
Quando parliamo degli Opera IX, parliamo della storia del Black Metal sinfonico, una storia che parte dal lontano 1988 a Biella con il chitarrista Ossian. Pubblicato dalla Dusktone nel 2018, “The Gospel” consacra gli Opera IX a band di culto, in quest'album, infatti, si percepisce l'elevato livello tecnico- compositivo raggiunto.
Parliamo di un rituale sonoro che si sviluppa in otto atti, pregni di un misticismo colto, trasmesso con passione e competenza (si suggerisce la lettura del libro di Ossian “De Nigromancia - L’arte dell’evocazione dei morti”); grazie ad una varietà compositiva di livello, l'insieme è dinamico e trascinante, nonostante la durata media di ciascun atto si aggiri sui 6 minuti. La title track è evocativa e misteriosa procede con incedere cadenzato, ma violento ed epico quando le sonorità delle chitarre e delle tastiere prendono il sopravvento. Il cantato di Dipsas Dianaria è assoluto protagonista in “Chapter II” e “Cimaruta", si caratterizza per una notevole versatilità nel passare con naturalezza da voci pulite a screaming corposi. Ogni brano ha molteplici sfaccettature anche grazie agli arrangiamenti di tastiere, chitarre e basso che si intersecano con maestria. Menzione particolare per le atmosfere ritualistiche di “Moon Goddess” che si chiude con un inserto emozionante di chitarra acustica. “Sacrilego”, ultimo brano, è il più Black metal style tra gli otto proposti, la voce trasmette grandissima intensità emotiva soprattutto quando recita con tono glaciale alcuni versi in italiano, supportata da riffing di chitarra tetri e malinconici che accompagnano l'ascoltatore al termine di questo viaggio suggestivo.
Fulvio G.
Genre: Symphonic Black Metal
Label: Dusktone
Label: Dusktone
Country: Italy
Line Up:
Dipsas Dianaria - vocals
Ossian - guitars
Alexandros - synths
Charon - bass
M:A Fog - drums
Cover artwork by Serena Mastracco
Parliamo di un rituale sonoro che si sviluppa in otto atti, pregni di un misticismo colto, trasmesso con passione e competenza (si suggerisce la lettura del libro di Ossian “De Nigromancia - L’arte dell’evocazione dei morti”); grazie ad una varietà compositiva di livello, l'insieme è dinamico e trascinante, nonostante la durata media di ciascun atto si aggiri sui 6 minuti. La title track è evocativa e misteriosa procede con incedere cadenzato, ma violento ed epico quando le sonorità delle chitarre e delle tastiere prendono il sopravvento. Il cantato di Dipsas Dianaria è assoluto protagonista in “Chapter II” e “Cimaruta", si caratterizza per una notevole versatilità nel passare con naturalezza da voci pulite a screaming corposi. Ogni brano ha molteplici sfaccettature anche grazie agli arrangiamenti di tastiere, chitarre e basso che si intersecano con maestria. Menzione particolare per le atmosfere ritualistiche di “Moon Goddess” che si chiude con un inserto emozionante di chitarra acustica. “Sacrilego”, ultimo brano, è il più Black metal style tra gli otto proposti, la voce trasmette grandissima intensità emotiva soprattutto quando recita con tono glaciale alcuni versi in italiano, supportata da riffing di chitarra tetri e malinconici che accompagnano l'ascoltatore al termine di questo viaggio suggestivo.
Fulvio G.