Omnia Malis Est - Lucania

R  E  V  I  E  W
    Omnia Malis Est
    Lucania

    Year: 2021
    Genre: Black Metal
    Label: Hidden Marly Production
    Country: Italy
    Line Up:
    Uruk-Hai - all instruments
    Cover artwork by Uruk-Hai / Antonio Mormando

    L'attiva Hidden Marly Records (Giappone) pesca nel profondo Sud del nostro bel paese gli Omnia Malis Est, band Lucana, della quale produce il debut album "Viteliù" e nel 2021 "Lucania".

    Il titolo dell'opera fa presagire  un lavoro profondamente ispirato alla terra di origine di Uruk-Hai, unica mente dietro al progetto, il quale abilmente coniuga tematiche legate al folklore Lucano con sonorità prettamente Black Metal nord Europee.

    In cinquanta minuti di musica si spazia, con disinvoltura, tra le composizioni di brani che lambiscono sfumature di Black'n'Roll e di Heavy Metal: un songwriting di indubbia qualità, eterogeneo, convincente, tutto l'album scorre fluido e piacevole.

    Una produzione bilanciata e ricca contribuisce alla resa dell'insieme, chitarre piene e taglienti accompagnate dal basso profondo e riempitivo con un drum programming vario e dai suoni naturali; sebbene la scelta di optare per una drum machine sia, purtroppo, consuetudine ormai, in questo caso si deve sottolineare che l'uso è ponderato e misurato. 

    Suggestivi gli arricchimenti di chitarre acustiche, interessante e ben riuscita anche la scelta di cantare, con uno scream abbastanza grave, in Italiano.

    Uruk-Hai propone  testi dagli argomenti intriganti e misteriosi, drammatizzandoli con il pianto di una donna, come in "La messa dei morti", o lamenti strazianti, il tutto concorre a creare atmosfere angoscianti che portano a viaggiare con la mente. 

    Il concept si divide in tre episodi: il suono dello scaccia pensieri della prima parte "Sacra Povertà", porta l'ascoltatore in un'ambientazione tipica del Sud Italia, introducendo così ai primi due incalzanti brani; si attraversa poi la seconda parte oscura e mistica "Lamentazione Funebre", per poi giungere all'ultima, "Terra di Luce", nella quale le atmosfere cupe lasciano spazio a stralci più epici o malinconici. 

    Una gradita conferma per questa one man band che, con serietà e professionalità, propone un full-lenght aderente al genere, ma con delle peculiarità interessanti che lo rendono ricercato ed originale, un piccolo capolavoro!


    Andrea B.