Label: Apparitia Recordings
Non sempre il Black Metal mira a trasmettere cattiveria, brutalità e malvagità sonora, è il caso di Hakuja, one man band giapponese, che nell'ormai lontano 2007 diede alla luce "Legacy”. Un album quest’ultimo che in poco più di mezz’ora trasmette un quantitativo indefinibile di emozioni, toccando sfumature malinconiche espressione di grande pathos compositivo.
Ci troviamo di fronte a brani dal ritmo mediamente sostenuto, influenzati dal filone più primitivo del genere con netti rimandi a Burzum e Darkthrone; riff piuttosto lineari di chitarra, con un suono non eccessivamente distorto, crescono di intensità rendendo eccelsa la progressione dei brani; una batteria programmata, mai troppo estrosa e dai suoni abbastanza naturali, i fraseggi di basso movimentano e caratterizzano l'intero comparto ritmico, risulta dunque lo strumento più espressivo in questo lavoro insieme allo scream di Hakuja, straziante e disperato, in stile depressive.
Il suono scarno e asciutto rimanda ai tempi dei grandi classici, quando le bands capostipiti del Black Metal muovevano i primi passi in una scena underground ancora non satura come ai giorni nostri. Seppur la registrazione home made di questa release metta in evidenza qualche pecca, non inficia la resa dei brani.
Chiude degnamente l’album un pezzo strumentale dalla cadenza prevalentemente lenta e sognante: "Rasen"; in conclusione ,"Legacy" è un lavoro qualitativamente nella norma, ma che emerge per la sua onestà e concretezza.