Genre: Symphonic Black Gothic Metal
Line Up:
La Wolfmond Production pubblica il secondo full-lenght di questa realtà Transalpina dal moniker illeggibile; quest'ultimo si pronuncia semplicemente Divided Self e custodisce un preciso significato ed intento per la band: indagare la lotta continua tra bene e male all'interno di ognuno di noi, da qui la "divisione" interna, concetto mutuato dall'opera "The Divided Self: An Existential Study in Sanity & Madness" dell'autore britannico R.D.
I quattro francesi propongono un Black Metal dalle spiccate influenze Gothic e Symphonic, generalmente inusuali nella scena d'oltralpe, con qualche inserto piu' Rock; dieci tracce della durata contenuta di circa quaranta minuti in totale che scorrono senza cali dall'inizio alla fine.
Le composizioni sono originali ed i riffs coinvolgenti, si percepiscono rimandi a grandi nomi del panorama, ma si tratta di spunti e non di copiature. Le composizioni si reggono su un buon alternarsi di parti piu' cadenzate e rockeggianti, nelle quali emergono interessanti digressioni di basso, clean vocals ispirate, soli di chitarra "romantici", e sprazzi con più enfasi ma controllati, questi ultimi non rivestono mai un ruolo principale nell'insieme, forse proprio per questo risultano più incisivi, come ad esempio in "After Dark", uno dei brani piu' variegati e meglio riusciti.
Molto buona la produzione che consente di apprezzare in toto l'esecuzione di ogni strumento, nulla prevarica il resto, bilanciata in modo intelligente e idonea alla proposta;la batteria è piuttosto compressa, le chitarre asciutte e moderne, il basso metallico e distinguibile, la voce graffiante e versatile, i synths usati con parsimonia, un risultato apprezzabile.
Tuttavia, al termine dell' ascolto, seppur pregevole, rimane poco all'ascoltatore, non si tratta di mancanza di personalità, ma piuttosto di quel guizzo che consente ad un buon lavoro di essere un ottimo lavoro.
Andrea B.